Consulenza psicologica

Capire il problema, individuare una soluzione e i mezzi per raggiungerla.

La consulenza psicologica rappresenta il primo livello di incontro con lo psicologo, di conoscenza e definizione di una situazione problematica.

Quando si arriva davanti allo psicologo, ci si è già fatti un’idea di cosa si vuole cambiare nella propria vita (o in quella di una persona importante come un figlio).

La consulenza psicologica serve a fare ordine: inquadrare cosa sta succedendo esattamente.

Ogni proposta terapeutica dipende da questo primo, fondamentale passaggio.

Detto questo, su cosa si lavora di preciso?

Emozioni, pensieri, relazioni, comportamenti.

Capire come certe emozioni producano specifici pensieri che a loro volta governano i comportamenti è fondamentale per produrre un cambiamento nella propria vita.

Nella consulenza psicologica si raccolgono informazioni per capire quale complesso insieme di emozioni pensieri e comportamenti produce un problema nella vita di una persona.

Questo avviene attraverso un dialogo: è importante che il paziente esca da un colloquio con la sensazione di aver appreso qualcosa di vero. Qualcosa di coerente con la propria storia.

È così che si crea un linguaggio condiviso fra paziente e psicologo: “Siamo d’accordo: il problema è questo.
Quando c’è questa condivisione, si può iniziare a lavorare sul problema.

Ci vogliono, abitualmente, tre incontri per arrivare ad identificare un problema (tendenza alla depressione, specifiche difficoltà relazionali, comprensione dei sintomi…).

In certe condizioni particolari, ci può volere più tempo. Quando iniziamo a capire che sarà così, ne parliamo con il paziente. Solitamente, è lui per primo a sentire il bisogno di concedersi più tempo per capire meglio cosa gli stia succedendo.

Il caso della consulenza con l’adolescente

Come è ovvio, la consulenza psicologica con l’adolescente funziona in un modo leggermente diverso.

Prima di tutto, sarà necessario coinvolgere i genitori, per un primo inquadramento della situazione e per capire se è possibile e utile contattare l’adolescente.

Seguiranno degli incontri con l’adolescente (anche qui, normalmente, tre). Segue una restituzione ai genitori di quanto emerso (nel rispetto della riservatezza del dialogo costruito con l’adolescente): da qui può partire il trattamento, che solitamente prevede anche dei colloqui paralleli con i genitori (qui parliamo più nel dettaglio della psicoterapia dell’adolescente).

Iniziare la consulenza

Il primo contatto con lo psicologo è un evento importante nella vita di una persona, per una ragione molto semplice: le cose che porta alla consulenza sono le cose più importanti della sua vita.
È il primo passo per liberarsi degli ostacoli che gli impediscono di vivere a pieno la sua vita.

Alla fine della consulenza, arriva un accordo sul trattamento vero e proprio. Psicoterapia, sostegno, cadenza degli incontri…

Chi viene a parlare con lo psicologo vive situazioni in cui è costretto a impiegare moltissime risorse per misurarsi con le proprie difficoltà e la sofferenza gli rende difficile fare le cose importanti per lui.

Fare una consulenza psicologica significa iniziare come far tornare al proprio servizio queste energie.

Una situazione di sofferenza è anche un’occasione, quando viene affrontata.

L’occasione di stare bene e di vivere più a fondo.

Tutto questo è possibile.