Crimini della generosità (anche coi figli)

Contenuti

Generosità

La generosità è un meraviglioso atteggiamento e chi ne è capace sta una spanna sopra a tutti gli altri esseri umani.

Guai se non ci fosse la generosità.

Ma anche no.

Vorrei prendermi la soddisfazione di parlare male della generosità, visto che è semplice e naturale parlarne bene.

Quando siamo capaci di atti di generosità, poi, sentiamo un’intima soddisfazione, quindi dirne bene è veramente una cosa scontata.

Ecco, gli aspetti negativi della generosità sono intimamente legati a questa soddisfazione.

 

Psicologia della generosità

Scomponiamo e definiamo la generosità (e qui arriva il primo godimento, come se stessimo spaccando un elettrodomestico dispettoso):

  • la generosità è un tratto caratteristico di chi è nobile di natura e di cuore, e si manifesta come altruismo, il rapporto disinteressato con gli altri, la disponibilità al sacrificio ed al perdono, il piacere di donare.

Una persona generosa si distingue da una non generosa perché è spinta dal desiderio di fare del bene agli altri, anche a scapito del proprio bene.

Questa qualità la nobilita. E chi non vuole vedersi come una brava persona?

Brava proprio in quanto attraverso il sacrificio fa del bene al prossimo.

Essere generosi, quindi bravi, è un piacere.

 

Chi sono i generosi

Se si va a guardare cosa accade quando qualcuno si comporta in modo generoso, ci si accorge di alcune cose particolari.

La persona verso cui è rivolto l’atto di generosità, ad esempio, è solitamente qualcuno che viene ritenuto “meglio equipaggiato” a raggiungere uno scopo.

Nel classico L’Io e i meccanismi di difesa, Anna Freud cita il protagonista del Cyrano di Bergerac di Rostand come esempio di una forma estrema di generosità: considerandosi troppo brutto per conquistare la donna che ama, aiuta un altro uomo a conquistarla. L’uomo è più bello di Cyrano, che si tormenta al solo pensiero del proprio brutto nasone.

In questo caso, chi è che desidera la donna? Cyrano. E a chi la cede, generosamente? All’altro uomo.

Ma, la cosa più importante è: cosa vorrebbe, in realtà, il generoso Cyrano? Ovviamente avere l’amata per sé.

Ecco, un elemento simile è presente in ogni manifestazione di generosità. Un fine, un desiderio, un motivo di piacere è soddisfatto… attraverso un’altra persona!

Questo fa il generoso! Mi pare una cosa piuttosto egoistica, a dire il vero, mettere di mezzo un altro, a sua insaputa, per fare qualcosa per sé.

 

C’è un ma…

… grosso come una casa, e anche piuttosto ovvio: di fatto, il generoso rischia di impedirsi di raggiungere il proprio scopo, se consegna i mezzi per farlo nelle mani di un altro.

Ed è proprio qui che possiamo iniziare a simpatizzare con lui.

L’osservazione ci dice che chi si mette in simili pasticci di solito ha una forte paura di non riuscire a soddisfare da sé medesimo il proprio desiderio. C’è qualcosa che glielo impedisce, così rischia di vivere di… soddisfazione riflessa.

 

Generosità coi figli

I genitori vogliono essere generosi coi figli. E questo è buono, positivo e utile, nella maggior parte dei casi.

Il semplice desiderio di dare ai figli le possibilità che si sa di non aver avuto, di essere indulgenti con loro per permettere loro di godersi la giovinezza, di simpatizzare con loro permette ai genitori di rivedere la propria vita nei figli ed equipaggiarli al meglio per il futuro.

C’è un elemento spinoso qui, però.

Quando si vuole che i figli possano fare quello che il genitore non ha potuto fare, si rischia di perdere di vista che anche i figli hanno attitudini magari diverse, e che vivono in un mondo diverso da quello in cui i genitori hanno compiuto i primi passi verso la vita indipendente.

Queste differenze, nella maggior parte dei casi, si risolvono. I figli ricavano ciò che c’è di buono dalle parole dei genitori, i genitori capiscono che i figli vivono un’altra vita.

A volte non è possibile. È talmente forte l’identificazione dei genitori con i figli, talmente forte il desiderio di fare del bene per loro che la generosità prende il sopravvento. Come Cyrano rischia di perdere l’amata, i genitori rischiano di non assumersi la (grossa e pesante) responsabilità dei propri desideri, rimanendo insoddisfatti, e i figli rischiano di rimanere confusi, sovraccaricati del compito di soddisfare bisogni che non appartengono in prima battuta a loro.

Come può un figlio rendere bene a scuola, se non ha la sensazione di farlo per sé?

Come può un genitore essere soddisfatto dal figlio quando sente di avergli dato tutto ma lo vede in difficoltà?

La generosità, in questo caso, porta con sé dei rischi: nessuno riesce ad assumersi  le proprie responsabilità, e tutti soffrono.

 

Problemi della generosità

La generosità smodata può essere espressione di una vera e propria sofferenza: fare tutto per gli altri, come se si sentisse di valere talmente poco da non poter fare niente per sé. Quando è eccessiva, impedisce di riconoscere i propri desideri, soddisfarli e mettere gli altri nelle condizioni di poterci effettivamente aiutare a soddisfarli.

È una generosità che lascia insoddisfatti.

Può anche danneggiare il rapporto con gli altri, come abbiamo visto nel caso dei genitori coi figli.

Si tratta di situazioni in cui le risorse delle persone coinvolte sono prosciugate dal tentativo di soddisfare indirettamente i propri desideri. Per noi, prendersene cura da un punto di vista psicologico significa restituire alle persone i propri desideri e le energie per realizzarli.