Stanchezza e mal di testa in adolescenza

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Tutti gli adolescenti fingono di stare male, qualche volta. (O meglio, tutte le persone lo fanno, più o meno consapevolmente).

Questo può portare un genitore ad avere dei legittimi dubbi, quando un ragazzo dice di avere spesso mal di testa, di sentirsi fiacco e magari di non farcela proprio ad andare a scuola.
È una questione importante perché, capendo di ciò che si tratta, si può decidere come rispondere: a volte stando al gioco, a volte imponendosi autorevolmente.

Stanchezza e mal di testa in adolescenza: “vere” anche quando hanno cause psicologiche!

Può essere utile spendere alcune parole su come questi sintomi possano essere autentici e, quando è chiaro che la situazione non va intesa nei termini di una malattia del corpo, o perlomeno non solo, quanto questi sintomi possano essere legati a fattori psicologici.

Le difficoltà emotive, sia leggere che intense, possono difatti avere un effetto diretto sulla salute fisica, proprio attraverso mal di testa frequenti, ad esempio.
Il meccanismo psicologico sottostante non è sempre chiaro o facile da definire con precisione.

  • Quel mal di testa può sia avere un significato utile a fornire al ragazzo un modo di raffigurare a se stesso una condizione di natura emotiva ma che si esprime nel corpo (come, ad esempio, nel caso in cui l’unico modo di percepire dei pensieri dolorosi sia quello di sentire male alla testa, cioè nello spazio corporeo che ci si rappresenta solitamente come la casa dei pensieri).
  • Un mal di testa, però, può non avere un significato interpretabile e rappresentare soprattutto un cedimento della capacità di rappresentarsi psicologicamente un contenuto della mente di alta intensità emotiva: si ha un mal di testa perché il corpo subisce un superlavoro per effetto della difficoltà a svolgere quel lavoro con la mente.

Al di là del significato specifico, è utile valutare questo tipo di interpretazioni perché aiutano a spostare la propria attenzione dal corpo alla mente, cioè alle difficoltà che in questo momento l’adolescente potrebbe stare vivendo.

Adolescenza e questioni psicosomatiche (stanchezza, mal di testa, giramenti di testa, mal di stomaco…)

In adolescenza, tra l’altro, quello delle sofferenze corporee che esprimono sofferenze emotive è un canale piuttosto frequentato.

Insomma, questi meccanismi servono per venire a patti con una capacità di resistenza ed elaborazione psicologica che è ancora in costruzione, come se si trattasse di esporre la propria mente a contenuti emotivi tollerabili. Del resto si prenderà carico il corpo.

Questo significa anche che sintomi come il mal di testa hanno una loro importanza: non è che quando sono di natura prevalentemente psicologica siano meno “veri” e, soprattutto, non scompaiono quando si dice:

È tutto nella tua testa“.

Se questi sintomi non riescono a stare confinati nella testa e strabordano nel corpo è perché al momento vanno oltre le capacità di gestione psicologica del ragazzo.
La cosa migliore è prendersi cura del corpo, in un primo momento, poi emergerà anche l’occasione di ricollegarli a fatti psicologici, quando l’adolescente avrà a disposizione più energie per pensarci.

[Ho scritto altri articoli su situazioni simili, come nausea con vomito e giramenti di testa frequenti.]

Quando stanchezza e mal di testa sono crisi

Va però detto anche che in alcune situazioni, sintomi come il mal di testa rappresentano micro-crisi di situazioni di sofferenza psicologica in cui i sintomi prevalenti sono altri, come situazioni di depressione, ansia, spessissimo in difficoltà legate alla scuola e alla socializzazione.

Si tratta di situazioni in cui costruire insieme pensieri che contengano la sofferenza dell’adolescente è piuttosto importante, perché potrebbe trattarsi di pensieri particolarmente dolorosi.
Questo è qualcosa che l’adolescente fa spingendo i genitori a prendersi cura del suo corpo, come dicevo poco sopra, e che, chiaramente, può fare in psicoterapia.

Molto spesso in psicoterapia si tratta di fare il giro largo, di saltare da un argomento all’altro seguendo un andamento che (almeno in un primo momento) ha poco a che fare con logica, ma che ha lo scopo di costruire la consapevolezza delle componenti emotive dei propri pensieri, che possono assumere esteriormente le forme più diverse: anche malesseri del corpo.

Il mal di testa può essere un modo per gestire i propri pensieri prendendo questo compito molto alla lontana; in psicoterapia si fa qualcosa di simile quando si esprimono cautamente pensieri e sensazioni più approcciabili, risalendo la strada fino alla possibilità di dare una forma mentale agli eventi emotivi intensi da cui ci si sente messi così tanto in difficoltà.