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dormire sempre depressione 10 Mag 2018

Sonno e depressione

Domandarsi se dormire sempre sia un segno di depressione è una buona idea.

Preoccuparsi di che cosa possa rappresentare una modificazione così importante dei ritmi quotidiani, soprattutto se si pensa possa essere legata ad una condizione di disagio e di cui prendersi cura è una buona idea.

Questo, per un motivo molto semplice: non c’è bisogno di stare male, se si può fare diversamente.

Voglio solo dormire: è depressione?

I rapporti fra depressione e sonno sono complessi: la depressione può creare problemi al sonno, e problemi del sonno possono contribuire a peggiorare una depressione. I sintomi legati al sonno possono apparire primo o dopo di altri sintomi.

[Nel video parlo delle caratteristiche di un cattivo sonno legato alla depressione.]

Voglia di dormire tutto il giorno

La depressione può portare al desiderio di dormire tutto il giorno. Il senso di spossatezza che caratterizza chi è depresso viene affrontato tentando di spegnerlo dormendo molto durante la notte o facendo frequenti riposi pomeridiani, appena possibile.

Il bisogno di dormire può arrivare anche in modo improvviso, durante il giorno.

Una specificità di questo tipo di sonno è la sua cattiva qualità: tende, cioè a non garantire il ristoro ricercato e a non restituire le energie che il depresso fa fatica a mettere in campo per le attività quotidiane.

Per capire se c’è un legame con la depressione, è importante fare attenzione al motivo che spinge a cercare il sonno: se lo scopo è

  • di evitare con continuità di pensare a qualcosa di cui si è preoccupati
  • e di recuperare delle energie anche se si tende a non sentirsi mai riposati,

è utile chiedersi a quale bisogno autoprotettivo stia rispondendo il sonno.

Più diventa una strategia consolidata, più è rischiosa.

Se una persona, all’estremo, cerca di dormire sempre per non pensare, più che al riposo, quel sonno  sembra orientato a compiere dei tentativi di contenere un’esperienza spossante di fatica, tristezza e una forte sensazione di non farcela più.

Davanti ad esperienze emotive così forti, dormire non è una strategia efficace: i benefici sono molto limitati e tende invece a diventare a sua volta un obbligo, più che una fonte di piacere.

Tutti qualche volta dormiamo per non fare qualcosa o per non pensare a qualcosa: la differenza, in questi casi, è il fatto che per chi è depresso dormire è una delle poche possibilità per avere qualche ora di quiete. È una delle poche risorse a disposizione.

Sono ben consapevole che per una persona depressa dormire possa essere una importante forma di autoprotezione da pensieri dolorosi. A volte non si è in grado di fare altro.

La depressione fa venire sonno perché la persona ha bisogno di trovare le risorse per continuare le proprie attività, ma ad un caro prezzo: non solo non se ne esce riposati, ma questo tipo di sonno finisce per assorbire gran parte delle proprie energie.

Non riesco a dormire

Anche l’opposto, l’insonnia, è molto comune fra le persone depresse.

I sintomi depressivi legati all’insonnia possono essere:

  • Difficoltà ad addormentarsi
  • Difficoltà a rimanere addormentati
  • Sonno non riposante
  • Sonnolenza diurna

La depressione è più strettamente legata ai primi due: la capacità di addormentarsi e di mantenere il sonno.

Limitare i sintomi

Un sonno disturbato, soprattutto quando è chiaro che viene utilizzato per non pensare e per non sentire, può essere uno dei primi sintomi importanti di depressione.

Quando ascolto il racconto di una persone che mi dice di essere preoccupata di essere depressa, solitamente mi trovo davanti a qualcuno che si è accorto che stava accadendo qualcosa di inconsueto in alcune delle attività umane più basilari: c’è qualcosa che non va, e nasce il sospetto che la colpa sia di come si sta.

Può trattarsi proprio del sonno, o della poca voglia di lavarsi e avere cura di sé una perdita significativa e involontaria di peso.

Il sonno è in primissima linea assieme a questi altre manifestazioni.

I sintomi della depressione legati al dormire possono essere estenuanti. C’è una serie di accortezze che si possono tenere in considerazione se si vuole limitarne la portata:

  • Mantenere un ritmo sonno/veglia regolare
  • Esporsi alla luce subito appena svegli
  • Fare esercizio fisico quotidianamente, ma evitare l’esercizio fisico due ore prima di andare a letto
  • Evitare riposini pomeridiani se è presente l’insonnia
  • Se non si riesce a dormire, alzarsi. È meglio che continuare a provare a dormire restando a letto.
  • Evitare attività attivanti prima di provare a dormire (stare allo smartphone, guardare film disturbanti)
  • Limitare caffè ed alcool. Il caffè mantiene svegli, l’alcool rovina la qualità del sonno e costringe ad andare in bagno più spesso: anche questo rovina il sonno.

Queste strategie, sfortunatamente, hanno un effetto limitato ma rappresentano alcune utili accortezze per prendersi cura della propria salute. Il sonno è importante, per chi è depresso, perché spesso rappresenta l’unica barriera contro delle emozioni negative molto forti, che si possono manifestare con delle vere e proprie crisi di pianto che lasciano le persone ancora più stanche e sconsolate.

Se non ho un atteggiamento troppo favorevole a questo tipo di strategia è perché se vengono confuse con una cura -e non con una gestione dei sintomi, che pure è importante, c’è il rischio di rimandare il trattamento vero e proprio.

Bisogna tenere a mente che i problemi legati al sonno nelle persone depresse sono correlati ad un maggiore rischio di suicidio: sono una cosa seria. [Attenzione: questo non significa che i problemi legati al sonno conducono al suicidio ma, probabilmente, che in persone inclini al suicidio i problemi legati al sonno rafforzano questa tendenza.]

Se si lascia troppo spazio di azione al sonno come tentativo di auto-gestione della sofferenza personale, non rischia di essere solo uno strumento insufficiente di gestione della tristezza e di pensieri negativi, ma c’è il rischio concreto arrivi a peggiorare la sofferenza che si sta vivendo.

Gli esempi più frequenti di questo sono

  • la persona depressa finisce per provare forti sensi di colpa per il tempo dedicato al sonno, sottratto ad altre attività/persone
  • la persona depressa dopo un sabato pomeriggio passato a dormire o una giornata di permesso dal lavoro passata a letto prova un senso di insoddisfazione e di disgusto per sé stessa che peggiorano il sentimento di tristezza

Se ci si accorge che questo è quello che sta succedendo, è utile iniziare a pensare seriamente ad un trattamento.

Prendersene cura

Dormire sempre, non avere voglia di fare nulla, stare sempre a letto, se non sono fenomeni transitori, devono far pensare che qualcosa debba cambiare.

Se c’è qualcosa di buono, in queste situazioni, è che c’è un esito inatteso: chi soffre e riesce finalmente ad iniziare ad occuparsi della propria sofferenza, solitamente fa qualcosa per stare meglio.

Non sa che nella psicoterapia (che è fondamentale, nella cura della depressione) può trovare un piccolo tesoro: le energie che prima dedicava a limitare la propria sofferenza possono tornare nelle sue mani.

Queste energie possono essere usate per essere felici, non solo per essere meno infelici.

Lo scopo della psicoterapia dev’essere questo: non solo stare meglio, ma riprendere in mano la propria vita. Iniziare a preoccuparsi della propria depressione e iniziare a pensare a capire come curarla sono passi fondamentali.

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Dott. Matteo Albertinelli

Psicologo e Psicoterapeuta, con passione. La cosa più importante di questo lavoro è sviluppare la capacità di mettersi nei panni di un'altra persona per riuscire ad occuparsene al meglio.

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