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Depressione: non ho voglia di lavarmi. 26 Nov 2018

Non ho voglia di lavarmi. Depressione?

Chi ha voglia di lavarsi, in una “giornata no”? Capita a tutti.

Il mondo ha richiesto così tanta attenzione e così tanto sforzo, che non ci sono rimaste più energie.

Poi passa. Ci si fa forza, ci si obbliga, al limite ci si concede di attendere fino al giorno dopo.

Per alcune persone, il finale della storia è diverso. Questo epilogo, semplicemente, non è possibile.

Per le persone depresse, quella sensazione di non avere le risorse necessarie per riuscire a mettersi sotto la doccia, apparentemente così banale e anche assurda, è incredibilmente forte.

E, soprattutto, non si riesce a vincere “sforzandosi” o aspettando.

È una cosa seria.

 

Depressione e non lavarsi

[Lavarsi è espressione della capacità di prendersi cura di sé. Nel video parlo di perché non è semplice occuparsi di sé quando si è depressi]

Prendersi cura di sé è piacevole. Si tratta di qualcosa che ha profonde radici: se nessuno si fosse preso cura di noi, non saremmo diventati gli adulti che scrivono e leggono questo testo.

Con la crescita, siamo diventati capaci di essere noi a prenderci cura della nostra persona, passando proprio per esperienze che non a caso chiamiamo di “cura personale”.

Lavarsi, insomma, è un’esperienza umana fondamentale.

Allora perché i depressi non si lavano?

Il problema riguarda proprio la cura di sé. O meglio: la possibilità di sentire che prendersi cura di sé è:

  1. possibile
  2. realizzabile
  3. piacevole
  4. una cosa meritata

 

Globalmente, la maggior parte delle persone ritengono di meritarsi l’attenzione degli altri e di se stessi.

Chi è depresso, no.

Chi è depresso assume totalmente un altro punto di vista su questo argomento, che diventa una convinzione indiscutibile.

Non ci si merita attenzione e non si ha nessuna intenzione di darsela da sé. C’è un atteggiamento impietoso dei depressi verso se stessi. Crudele, perfino. Ci si merita di non prendersi cura di sé e se lo si fa è necessario fronteggiare pesanti sensi di colpa. Il rifiuto della cura di sé, non volersi lavare, è un attacco deciso a se stessi.

È una cosa che appare assurda, se si pensa a quanto una persona depressa sia caratterizzata da un senso di spossatezza e fatica di vivere costante che ne erode ogni energia. Eppure le energie per un attacco così violento ci sono.

Solo per quello, però. Quando si è depressi, si è vittima di un senso costante di esaurimento, si sente di non farcela a fare nemmeno le cose più banali.

 

Depressione: non ho voglia di lavarmi. Perché?

Questa situazione che porta a non lavarsi ha un significato psicologico, come abbiamo iniziato a vedere.

Dire:

Non ho voglia di lavarmi.”

Non ho voglia neanche di lavarmi

Se è una questione di depressione, la psicologia suggerisce che una persona che non si lava non si trascuri “così-per-caso”, ma che ci sia un particolare significato dietro al trascurarsi.

Il senso di estrema stanchezza che si accompagna alla depressione non permette di raccogliere energie sufficiente per trascinarsi nella doccia o nella vasca. Lo stesso può valere quando si tratta di vestirsi, lavarsi i denti, curare i capelli, truccarsi…

(Chi è depresso può provare la stessa fatica anche nei confronti del cibo, trascurando di mangiare proprio per mancanza di energie.)

 

L’inizio può essere graduale e andare avanti per settimane o più tempo ancora.

In fasi acute della depressione è possibile arrivare a smettere completamente di lavarsi.

Alcune persone, invece, possono adottare una marcata trascuratezza come una sorta di stile di vita; come se ogni giorno dicessero a sé e agli altri quanto poco si meritano attenzioni e cure. (Chiaramente l’incuria non assume in tutti i casi questo significato, ma è qualcosa di particolarmente rappresentativo di come la depressione mini la possibilità di trattarsi con rispetto e affetto.)

 

Insomma, le persone depresse possono stare troppo male per farsi la doccia.

Il senso di forte inutilità che chi è depresso può provare può far sperimentare una semplice doccia come qualcosa di fisicamente doloroso. L’acqua sulla pelle, svestirsi possono diventare momenti in cui una persona si trova a dirsi:

Fai schifo.”

Sei inutile.”

Non solo non si fatica a trovare le energie per farlo, ma lavarsi diventa un’esperienza di umiliazione… come se l’idea sottostante fosse:

Cosa credi di fare? Ti fai bello? Per farti vedere da chi?

Nessuno ti vuole.”

Come se il fatto che si può sopravvivere, non lavandosi, lo facesse diventare una forma di indulgenza verso se stessi, mentre l’affetto e la tenerezza verso di sé sono resi inaccettabili dalla depressione.

Sono delle cose terribili, un tema doloroso che condiziona tutta la vita, tanto che varie attività quotidiane vengono condizionate:

Chiaramente, questo ha degli effetti negativi su quanto accade nella propria vita. Ore di lavoro perse, rapporti messi a dura prova, progetti interrotti. Dolore.

 

Depressione: non ho voglia di lavarmi. Uscirne.

Una persona depressa può arrivare alla sensazione di non farcela più. Può essere una cosa molto complessa da capire, da chi è intorno, così spesso si generano delle infelici situazioni in cui chi vuole essere di sostegno prova a dare consigli al depresso e a spronarlo, ottenendo l’effetto di peggiorare una situazione già dolorosa.

Per la persona depressa arriva un punto in cui si stufa di non essere ascoltata. Dagli altri, ma soprattutto da se stessa.

 

Questo può essere il punto di svolta.

È qui che chi sente di essere vittima di questa sofferenza riesce a trovare le forze per chiedere aiuto.

Cristina ha imparato ad accorgersene. Quando inizia a non avere più voglia di lavarsi, di fare attenzione a quello che indossa e a cosa potrebbero pensare gli altri sa che potrebbe essere iniziato un periodo buio.

Sono anni che va avanti così, o perlomeno è arrivata a dirsi questo. 

Solo che c’è una cosa nuova. “Perché dev’essere così?” ha iniziato a pensare.

Si è iniziata a chiedere perché vedesse intorno a lei delle persone felici, serene, e lei si sentisse così diversa.

Non ha più intenzione di sopportarlo… se è possibile.

So quanto sia sofferta e piena di incertezza la richiesta di aiuto di una persona depressa.

Quanto l’esperienza sia delicata.

Penso che quando una persona che si sente depressa riesce a chiedere una cura per la depressione si trovi in un momento delicato che è importante valorizzare.

C’è molto da guadagnare, in una vita libera dalla depressione.

 

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Dott. Matteo Albertinelli

Psicologo e Psicoterapeuta, con passione. La cosa più importante di questo lavoro è sviluppare la capacità di mettersi nei panni di un'altra persona per riuscire ad occuparsene al meglio.

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